“Il collo mi fa impazzire” è un racconto fatto quasi con distacco, come se l’autrice ci facesse un favore ricordandoci come siamo la mattina, allo specchio, senza trucco e con gli occhi impastati di sonno.
La Ephron è una donna poliedrica, così ricca di sfaccettature che la sua vita cambia continuamente: è regista, è madre, è sceneggiatrice, è single ma è anche donna sposata e poi separata, tutto più volte nell’arco della sua vita.
Il libro è un affresco privo di fronzoli su questa vita rinchiusa in un corpo che cambia e dove il mondo esterno, le altre donne, gli uomini, la vita di scena, tentano di mettere le mani, di avere la meglio su come la pensa la donna stessa.
Il libro mi ha lasciata interdetta, va sottolineato. Mi sono chiesta dove volesse arrivare e senza mettere il giusto spazio tra me e quelle parole, senza essere cresciuta io nella mia visione limitata del mondo femminile, non avrei compreso qual era il gioco.
Raccontarsi. Senza fronzoli. Per dire alle donne che eravamo tutte sulla stessa barca. Che la mattina, allo specchio, eravamo noi stesse, quelle vere, che stavamo guardando. E che non importava che cosa potesse dirci il mondo o quante creme ci fossimo comprate quel giorno – c’è un capitolo esilarante, in cui mi sono ritrovata molto, in cui l’autrice racconta di come ogni volta che si ritrova con le amiche di una vita, alla fine senta sempre il bisogno di correre ad acquistare l’ultima crema antirughe uscita in commercio per sentirsi ancora la giovane di tanti anni prima – importava solamente come ci vedevamo allo specchio la mattina.
Uno dei capitoli che ho amato di più nel libro riguarda la casa. Riguarda lei che dopo il matrimonio frantumato decide finalmente di investire in un appartamento nella zona che preferisce e lo fa perché il condominio ha un giardino riservato per gli abitanti. Lei pensa, in quel momento, che avrebbe finalmente potuto fermarsi sulla panchina ed osservare i suoi figli giocare, una gioia semplice ma che la riempiva e la faceva sentire davvero mamma. Ed ecco che mostra la maternità in modo diverso: una donna che non ha paura di dire che lei non si sente, non è, la mamma come tutti la intendono, lei in qualche modo non si sente affatto realizzata nel suo essere mamma, pur amando enormemente i suoi figli. Lei ama lavorare, ama fare quello che le scaturisce da dentro. Fare la mamma non le dà gioia, questa arriva da semplici momenti di vita quotidiana, come vedere i suoi figli felici che giocano nel parco. Questo la soddisfa.
Ecco allora la forza del libro: parlarci dell’imperfezione. In tutte le sue forme e, sopratutto, in tutti i ruoli che una donna può giocare in una vita sola. Per scoprire che sono proprio quelle a renderci meravigliosamente belle!
Titolo: Il collo mi fa impazzire. Tormenti e beatitudini dell’essere donna
Autore: Nora Ephron
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Feltrinelli
Prezzo: 8 euro
Detto tra noi…. Alice Corsi nel suo libro “La memoria degli alberi” scrive che “Se non lo vogliamo, l’errore non ci uccide”. Ecco, per questo libro parafraserei questa perla in “Se non lo vogliamo, l’imperfezione non ci uccide”. Ve lo consiglio, allora, tutte le volte in cui non vi sentite all’altezza della perfezione che gli altri, continuamente, vi richiedono.
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